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Due cuori e una capanna - Maternità Benessere e Crescita Personale

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Tra moto, macchinine e strumenti musicali, nel nostro angolo giochi non possono mai mancare le amate costruzioni.
Giocare è un momento davvero importante per lo sviluppo cognitivo, fisico, sociale ed emotivo dei nostri bambini.
Nonostante i nostri figli siano dei nativi digitali, credo che sia bene limitare l'uso dei dispositivi elettronici per salvaguardare non solo la loro fantasia e creatività ma anche per promuovere il movimento corporeo.

"Vabbè Sara ma adesso non guardiamo più la TV"

Non sto dicendo questo, ma se riuscissimo a ridurre i momenti in cui restiamo fermi davanti ad una Tv, un cellulare o un videogames, sicuramente andremo a spronare la fantasia e la creatività dei nostri figli, anche (e soprattutto) nei momenti di noia.

Il gioco è importante anche per lo sviluppo delle competenze sociali, ovvero grazie al gioco imparano a relazionarsi con gli altri individui. 
Ma non solo, impareranno a superare gli ostacoli e le difficoltà promuovendo, attraverso il gioco, l'autonomia e l'autoefficacia. 




GEOMAG MAGIC CUBE: I CUBI MAGICI PER PICCOLI COSTRUTTORI


Il nostro angolo giochi si sta arricchendo sempre di più e da poco abbiamo aggiunto i Magic Cube della Geomag (+1), è un gioco Un-plugged, ovvero un gioco fisico che permette di sviluppare e affinare la manipolazione, ma anche l'udito (grazie al click del magnete) e stimola al creatività. 
Ciò che lo contraddistingue dalle costruzioni classiche è la magneticità, che cattura grandi e piccini con un click.

E' un gioco Made in Swiss, di alta qualità, sicuro che dura nel tempo.



Non è un gioco che si limita ad essere funzionale solo per una fascia di età specifica bensì accompagna tutta la crescita del bambino, stimolando l'interazione perché si può giocare in compagnia anche con bimbi di età diversa (adulti compresi!).


Pietro ama questi cubi magici e da quando li abbiamo in casa non fa che giocarci e portarli via con sé anche quando va dai nonni.
Nel pomeriggio o la sera ci divertiamo anche noi genitori a creare insieme a lui trenini magnetici, macchinine E perfino una sedia su misura per Pietro. 

Insomma che dire, i Magic Cube della Geomag stimolano la creatività e la fantasia di grandi e piccini!





POST IN COLLABORAZIONE CON GEOMAG

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Svegliarsi immersi nella natura, con il cinguettio degli uccellini e il profumo degli alberi non ha prezzo. Eppure non sono mai stata una tipa da campeggio preferisco avere tutti i comfort a disposizione, specialmente da quando è nato Pietro, ma appena ho scoperto il Glamping me ne sono innamorata.

 Tutta nasce da un'idea dell'olandese Loek van de Loo, il primo a portare in Italia una tenda safari nel mondo del camping italiano avviando il fenomeno glamping (Glamour/Camping) nel nostro Paese, dopo aver portato a termine progetti analoghi in tutta Europa.



UNA VACANZA CHE VI RUBERA' IL CUORE: VALLICELLA GLAMPING RESORT


Oggi vi porto alla scoperta del Vallicella Glamping Resort , una struttura meravigliosa che si sviluppa sulla collina ai piedi della città di Scarlino. Le strutture presenti sono composte da 90 tende glamping, 35 mobile home - prodotte da CrippaConcept- 45 chalet, oltre a piazzole per camper e caravan. 
Pensate che può ospitare fino a 968 persone! 



All'interno del glamping sono presenti 2 punti ristoro, una pizzeria, un minimarket, un bar in piscina, una sala giochi per bambini oltre alle strutture per l'animazione.
Il suo fiore all'occhiello è l’Acqua River uno scivolo mozzafiato, il più lungo d’Italia che si sviluppa per la lunghezza di 130 metri seguendo la conformazione naturale delle terrazze che caratterizzano il campeggio. 





VALLICELLA GLAMPING RESORT: LA VACANZA A MISURA DI FAMIGLIA



Il Vallicella Glamping Resort è il luogo ideale dove trascorrere le vacanze con i bambini, anche molto piccoli, in cui ci si può rilassare in un'oasi di pace immersi nella natura. 
Per trascorrere le giornate non manca proprio nulla, c'è il gruppo dell'animazione per i bambini (Spotty Club) con attività differenziate a seconda dell'età, le piste ciclabili per gli amanti delle lunghe tratte ciclistiche o gli amanti della corsa.
Ma è anche il luogo ideale per trascorrere una vacanza romantica con la persona amata oppure un'avventura da vivere con gli amici.



Per soggiornare sono disponibili Cottage Next, Lodge Tent, Glamping Tent, Villette oppure Chalet ma anche piazzole per camper e caravan.

Quello che mi ha colpito di questa struttura è la cura ai minimi dettagli, dai kit per la doccia i kit di benvenuto con caffè, tè e caramelle per bambini, al kit per lavare i piatti e pulire i pavimenti.
Prestano molta attenzione ai più piccoli e questo per me che sono mamma è fondamentale, nella loro navetta c'è sempre un seggiolino auto pronto all'uso (e vi posso garantire che non è da tutti), per non parlare dell'animazione fantastica e delle attività creative rivolte ai più piccoli.

Insomma è un posto davvero incantevole e mi dispiace solo averlo visto di passaggio perché a me questo Glamping piace proprio assai!

E voi invece siete tipe da camping o da glamping? Conoscevate già questo nuovo modo di vivere la vacanza?

Per tutte le info vi invito a visitare il sito ufficiale  https://www.vallicellaglampingresort.com/it/
la struttura si trova nella Località Vallicella  58020 Scarlino (GR)
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E' arrivata l'estate e sono tante le mamme che si chiedono se e come portare in fascia il proprio bebè, così ho pensato di chiedere alla mia amica Giada Novelli, consulente del portare a San Vincenzo (Livorno), di darci qualche consiglio su come portare durante la calda estate.




BABYWEARING: COME PORTARE IN FASCIA IL NEONATO DURANTE L'ESTATE


Con l’arrivo del caldo ci si domanda spesso su come poter portare in estate e addirittura se sia indicato per il bambino.
“Sudiamo tantissimo entrambi” dicono spesso le mamme, ecco perché per prima cosa vorrei parlare del tanto temuto sudore.
Dobbiamo sapere che sudare è uno dei processi attraverso cui il corpo disperde calore per non surriscaldarsi. I neonati, al contrario di noi adulti, non sono in grado di auto-termoregolarsi, in quanto le loro funzioni sono ancora immature. È importante quindi parlare in termini di diade, piuttosto che di individuo singolo separato dal genitore.
Il bambino tenuto in braccio emana calore insieme a quello del genitore, entrambi sudano e raggiungono una temperatura ottimale.
Al contrario il bimbo lasciato solo tenderà a surriscaldarsi velocemente quando fa caldo e a disperdere calore quando fa freddo.

Quindi mamme non spaventatevi se vi ritrovate entrambi sudati, il vostro bimbo sta benone!!!

Se l’eccessivo sudore vi crea disagio ad esempio sotto al seno, potete sempre arrotolarvi una mussolina di lino e posizionarla li.
Un bambino portato in un ovetto o passeggino non è a contatto con il vostro corpo e in più spesso questi trasportatori sono fatti con materiali sintetici. Non è detto quindi che il vostro bambino ci stia più fresco.




9 CONSIGLI PER PORTARE AL MEGLIO IN FASCIA IL NEONATO DURANTE  L' ESTATE


Sfatato il mito del sudore passiamo a dei piccoli suggerimenti per portare al meglio in estate:

  • No alla fascia elastica perché tende ad essere molto più calda e meno traspirante.
  • Si alle fasce 100% cotone e alle misto lino e canapa e bamboo con grammatura media.
  • Preferisci le legature monostrato ( un solo strato di tessuto che copre il bambino) come la kangaroo, amaca, fwcc e zainetto.
  • Si alla ring sling ( fascia ad anelli ). Pratica e veloce, ha un solo strato che copre il bambino. Con le giuste accortezze è possibile utilizzarla anche con i neonati.
  • Vesti poco te e il tuo bambino, prediligendo capi con tessuti naturali e non sintetici che fanno da schermo.
  • Metti sempre il cappellino e la crema solare.
  • Controlla spesso la temperatura del tuo bambino, sia esso in fascia che in passeggino.
  • Evita di uscire nelle ore più calde.
  • Mantieni idratato il tuo bambino, proponendo spesso acqua o latte.
Buona portare e buona estate!


Ringrazio moltissimo Giada per le preziose info che ci ha dato, soprattutto per aver fatto un po' di chiarezza su quali sono i supporti a disposizione.
Se desiderate rivolgervi a Giada Novelli per una consulenza privata, lei si trova a San Vincenzo (Livorno), potete contattarla al seguente numero 3396594335, seguirla su Instagram e Facebook


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L'estate scorsa abbiamo trascorso una settimana nella calda e bella Reggio Calabria, non solo per goderci il mare da favola ma anche per rivedere i miei parenti (ebbene sì le mie origini sono totalmente Calabresi).

Così per evitare le classiche code da "bollino rosso" sulla Salerno-Reggio Calabria, abbiamo scelto di viaggiare in treno (ben 7 ore) e, con mio grande stupore, è stato un vero successo.

Pietro all'epoca aveva 15 mesi e non vi nego che ero terrorizzata dall'idea di viaggiare sul treno con altre persone che avrebbero potuto lamentarsi di eventuali pianti o lagne del piccoletto.
Tuttavia ho cercato di mettere da parte la paura organizzando il più possibile, in ogni singolo dettaglio, le cose da avere a portata di mano per intrattenere il pargoletto e vivere serenamente quel viaggio.

Dal momento che il viaggio è andato alla grande sia all'andata che al ritorno, ho pensato di condividere con voi 7 consigli per viaggiare in treno con i bambini piccoli senza stress.



(Treno Intercity Roma- Reggio Calabria)


VIAGGIARE IN TRENO CON I BAMBINI PICCOLI: 7 CONSIGLI PER VIVERLO SENZA STRESS



Prima di diventare mamma viaggiare in treno era un vero piacere: leggevo, ascoltavo la musica, chiacchieravo, mi rilassavo.  Oggi insieme a me porto un piccolo nanerottolo che non ne vuole sapere di stare fermo, ed il viaggio rilassante e piacevole di un tempo è diventato solo un bel ricordo (per il momento).

Per quanto i nostri bimbi possano essere affascinati dai treni, un conto è vederli da fuori un altro è starci dentro per ben 7 ore.  Inizialmente il viaggio sarà vissuto dai nostri bimbi con immensa emozione, il paesaggio catturerà la loro attenzione ma dopo un paio di ore (se non meno), la magia svanirà e la noia sarà dietro l'angolo.

A questo punto inizierà la parte più tosta, quella in cui dobbiamo intrattenerli in qualsiasi modo, con il cibo, con i libri e con i giochi.
Organizzate tutto il materiale per la sopravvivenza in una borsa, in cui terrete a portata di mano: le attività, i giochi, i libri e gli snack.



(Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria)


1. MISTERY BAG DEI GIOCHI


Prendendo spunto dalla Montessori, all'interno di una pochette ho inserito tutti i giochi preferiti da Pietro. Cercavo di non tirarli fuori tutti insieme ma uno o due massimo alla volta, in modo tale da intrattenerlo per un po' di tempo ed eventualmente in seguito passare a un altro gioco.

2.  LIBRI


Non ne ho inseriti molti all'interno dello zaino, ho preso solo i suoi tre libri preferiti così da intrattenerlo il più possibile non solo leggendogli la storia ma anche "analizzando" le immagini ed i colori delle pagine. Devo dire che i libri sono stati di grande aiuto, forse ancora più dei giochi.

3. SNACK A GO GO


E' inutile negarlo mangiare li intrattiene moltissimo, così mi sono munita di crackers, tuc e frutta da spremere come se non ci fosse un domani. 




(Duomo di Reggio Calabria)



4. IL MARSUPIO/FASCIA UN MUST HAVE

Se non avessi avuto il marsupio non so proprio come avrei fatto! 
Il marsupio è stato il mio grande alleato non solo durante il viaggio ma per l'intera vacanza, davvero senza di lui non saprei come fare.
Grazie al marsupio Pietro ha dormito tante ore in tutta serenità, quando era sveglio facevamo qualche piccola passeggiata e ci fermavamo davanti ai grandi finestroni ad ammirare il paesaggio.
Inoltre grazie al marsupio avrete sempre le mani libere, anche quando dovete scaricare o caricare le valigie dal treno.

5. VIAGGIARE LEGGERI


Cercate di fare entrare tutto in una valigia grande o in due piccolo e al massimo uno zaino, più viaggerete leggeri e più gli spostamenti saranno facili.


6. BORSA CAMBIO SUPER ATTREZZATA


E' fondamentale avere una borsa per il cambio super organizzata con pannolini, traversine, body e abiti di ricambio, fazzoletti e salviette umidificate (saranno utili per tutto). Appena salite sul treno chiedete al capotreno dove si trova la zona dedicata al fasciatoio, in genere è presente sui treni ad alta velocità in quello che ho preso io ahimè non c'era e mi sono dovuta adeguare di conseguenza.


7. AVERE TANTA PAZIENZA


Per vivere serenamente il vostro viaggio in treno dovete munirvi di tanta pazienza e tenere a mente tutte le cose che i vostri figli amano fare, mangiare o portare con sé. 
Se vi mostrerete per prime serene, nonostante i probabili intoppi, anche i vostri figli affronteranno questo viaggio con meno stress.





Se avete scelto di viaggiare in treno con i vostri piccoli, spero che questi consigli vi saranno utili per vivere serenamente il vostro viaggio.



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L'estate è finalmente arrivata anche se ha portato con sé, fin da i primi giorni, un caldo torrido a cui ancora ci stiamo abituando.
Alcune di voi sono già in vacanza mentre altre sono ancora in città, tuttavia in questi giorni sto rispondendo ad alcuni messaggi che hanno una domanda in comune: mio figlio da quando è in vacanza si risveglia più volte, come mai?

Il sonno dei nostri bambini durante le vacanze potrebbe modificarsi ed essere più agitato con frequenti risvegli notturni.




Ma come cambia il sonno dei bambini durante le vacanze?


Questo discorso vale sia per le vacanze al mare, in montagna o al lago, tutto dipende da come la vacanza viene vissuta, sia dal bambino che dall'intera famiglia, se è un'occasione per rilassarsi o di continua tensione.

Inoltre c'è da prendere in considerazione il fatto che in vacanza le routine ed i tempi cambiano. 
Se ad esempio il bambino dorme di meno a causa del cambiamento degli orari e delle abitudini della famiglia in villeggiatura, la qualità del sonno ne potrà risentire, mostrando difficoltà nella fase dell'addormentamento oppure svegliandosi più volte durante la notte.


D'altro canto potrebbe essere che il bambino senta la necessità di modificare alcuni orari, come ad esempio l'ora dei pasti e delle messa a nanna, semplicemente perché al mare "consuma più energie" rispetto a quando sta in città, in quel caso è bene osservare il bambino e andare incontro alle sue esigenze.



Se notiamo che il sonno di nostro figlio è più agitato del solito, se ha bisogno di andare a letto prima o di fare un pisolino in più, cerchiamo di capire cosa è cambiato e ascoltiamo i suoi "nuovi" ritmi.

Considerate che anche il fattore temperatura può influenzare la qualità del sonno dei nostri bimbi svegliandoli più volte durante la notte o il giorno.
In questi casi rinfrescare l'ambiente è la soluzione ideale, che sia con il ventilatore o con il condizionatore, facendo attenzione a non posizionarli direttamente dove dorme il bambino ma cercando di far arrivare l'aria fresca in maniera indiretta. Se così non fosse cercate di non abbassare troppo le temperature interne della casa o della stanza in cui dormite.


E voi siete già state in vacanza o siete ancora in città? Avete notato un cambiamento nella qualità del sonno dei vostri bimbi?




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Fu mio marito (con il suo occhio super attento) ad accorgersi che il nostro piccolo Pietro, alla soglia dei due mesi, aveva un lato della testolina leggermente schiacciata. Non vi nego che ci siamo subito allarmati e dopo qualche giorno sono corsa dal pediatra che ci ha confermato la diagnosi, si trattava di una leggera plagiocefalia. Le soluzioni da lui proposte sono state diverse ed oggi vorrei parlarvene, con la speranza di poter aiutare chi sta vivendo la stessa situazione o magari vuole sapere come prevenirla.


 
PLAGIOCEFALIA: DI COSA SI TRATTA?


La testa piatta nel neonato è un difetto estetico molto diffuso negli ultimi anni, soprattutto da quando le linee guida per la Anti Sids (sindrome della morte in culla), raccomandano di far dormire il neonato a pancia in su.
Se il tuo bambino tende a dormire col viso rivolto sempre dallo stesso lato potreste andare incontro alla plagiocefalia (testa piatta). Non tutti i bambini ne soffrono ed il motivo è molto semplice, ci sono neonati che cambiano posizione continuamente pertanto la testa non tende a “deformarsi” solo su un lato.
Prima di diventare mamma avevo sentito parlare della testa piatta nel neonato ma mai avrei immaginato che sarebbe capitato a mio figlio. E proprio come me, sono tante le mamme che non sanno cosa sia e cosa fare per prevenire la plagiocefalia, ma finché non ci passi non ci fai caso e magari neanche consideri l’eventuale possibilità che possa capitare proprio a tuo figlio/a.
Tuttavia se il “danno” non è grave e si interviene immediatamente, entro il primo anno di vita del bambino, tutto torna alla normalità.
Oggi Pietro ha due anni e tutti non fanno che notare la sua testa perfettamente tonda e noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo.


 
COSA FARE QUANDO IL NEONATO HA LA TESTA PIATTA? 

Il primo consiglio che ci diede il pediatra è di mettere un asciugamano arrotolato oppure un sacchetto di riso dal lato dove Pietro volgeva il viso, ma entrambi i tentativi si rivelarono inefficaci dal momento che il piccolo aveva già abbastanza forza da spostare sia il sacchetto che l’asciugamano arrotolato.
Iniziai a girovagare per il web e trovai un cuscino speciale realizzato appositamente per prevenire o “curare” la plagiocefalia, grazie al quale la situazione è nettamente migliorata!
Nei casi più gravi si interviene anche con delle manipolazioni dell’osteopata che va a rimodellare le ossa del piccolo in varie sedute.
Nei casi in cui la testa è davvero piatta e si arriva molto tardi con la diagnosi, si adopera un caschetto da far indossare durante il giorno al bambino per ridare la giusta forma al cranio.






Dopo questa esperienza credo che uno degli oggetti da inserire nella lista nascita sia proprio un cuscino di questo tipo per prevenire la plagiocefalia, ed oggi vorrei consigliarti il CuscinoNascita0+  ideato da due genitori in collaborazione con un medico, i quali hanno unito le forze e dalla propria esperienza hanno realizzato questo cuscino affinché possa aiutare tanti altri neogenitori a prevenire la plagiocefalia.





Il CuscinoNascita0+ è speciale perché:

  • È in Memory Foam, quindi il cuscino prenderà la forma della testa del neonato e non il contrario;
  • E’ traspirante e antisoffocamento, grazie alla particolare struttura con i fori;
  • E’ anallergico e antiacaro, grazie alle federe in dotazione realizzate con un cotone di altissima qualità;
  • E’ sfoderabile e dotato di due federe (una a nido d’ape più calda e una più fresca per l’estate) così da essere utilizzato in tutte le stagioni (ma anche per un eventuale ricambio in caso di emergenza);
  • E’ dotato di una comoda borsetta che ti permetterà di portarlo ovunque anche in vacanza  e di proteggerlo dalla polvere.



·

Se dovessi avere un secondo figlio (cosa che spero molto presto) utilizzerò immediatamente questo cuscino per prevenire un eventuale plagiocefalia, ed è il consiglio che do anche alle future mamme al corso preparto affinché sappiano di cosa si tratta e come prevenire la testa piatta nel neonato.

Il prodotto è in vendita su Amazon e puoi acquistarlo cliccando qui, inoltre scannerizzando il codice con l'app messenger avrai accesso a un canale interattivo!



Se vuoi saperne di più guarda anche il video qui sotto




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Quando mi contattano i genitori interessati ad una consulenza sul sonno del loro bimbo, la prima cosa che mi dicono è "Dottoressa secondo me ha un disturbo del sonno perché...". 

Nella gran parte dei casi si tratta di risvegli notturni fisiologici, ovvero si tratta di brevi risvegli in cui il bambino richiede di essere allattato o rassicurato per poi riaddomentarsi, ma non sono assolutamente un disturbo del sonno.

Si parla, invece, di disturbi del sonno quando il sonno non segue più la sua fisiologia ma viene turbato e ciò può accadere o nella fase di addormentamento o durante il sonno stesso.


LA FASE DELL' ADDORMENTAMENTO

La fase di addormentamento è davvero un momento delicato per alcuni genitori è un vero dramma che sembra non avere più una soluzione. 
Spesso i bambini arrivano in questa già stanchi, motivo per cui fanno molta fatica ad addormentarsi perché sono già arrivati all'apice della stanchezza e questo li rende irrequieti e non riescono a rilassarsi e a lasciarsi andare al sonno. Pertanto è bene fare molta attenzione ai segnali di stanchezza i quali se vengono colti ci aiuteranno a mettere a nanna il bambino nel momento giusto, ovvero quando iniziano ad avere effettivamente sonno.


Altre volte i bambini arrivano super eccitati al momento della nanna e può accadere per due motivi:

  • Il bambino è iperstimolato per via dell'utilizzo di tablet, tv o cellulari che hanno riportato in circolo l'adrenalina la quale renderà  più difficile la fase di addormentamento;
  • Il bambino fa giochi eccitanti nell'ora prima di andare a dormire. Questo accade spesso quando il papà torna a casa da lavoro e chiaramente il bambino desidera giocare con lui. L'ideale in questo caso sarebbe proporre giochi più "rilassanti" come ad esempio giocare con le costruzioni oppure leggere un bel libro insieme.

A stimolare il bambino spesso è l'ambiente stesso ovvero i rumori, i toni e le luci che non diventano pacate e rilassate ma si animano. Questo è normale specialmente quando si lavora tutto il giorno ed il momento della cena e post cena sono gli unici in cui si riesce a condividere la giornata. E' bene non togliere questo momento fondamentale ma lo si può rendere più rilassante a partire dalle luci soffuse e calde, permettendo alla melatonina (ormone del sonno) di andare in circolo nel nostro organismo.

Infine da non sottovalutare è proprio ciò che accade durante la giornata e nella nostra famiglia.

Quando i bambini "assorbono" le nostre emozioni negative o percepiscono delle tensioni in famiglia, tutto questo può portare il bambino ad avere una maggior difficoltà a separarsi dai genitori proprio per la paura di perderli o che possa accadere qualcosa di brutto.




QUANDO SI PARLA DI DISTURBI DEL SONNO? 


 I risvegli notturni sono fisiologici e, a meno che non si tratti di un neonato che ha bisogno di essere allattato, questi sono ben diversi da come noi li intendiamo, spesso a fare la differenza è proprio come si riaddormentano.

Ci sono bambini che si svegliano e automaticamente si rigirano o si prendono il ciuccio e continuano a dormire, altri hanno bisogno di essere rassicurati dalle braccia della mamma, altri ancora si risvegliano ogni ora.

Il sonno di un bambino si definisce disturbato quando si sveglia molto spesso durante la notte e/o ha difficoltà a riaddormentarsi, tanto che la mattina seguente risulta non essere riposato. 

Perciò possiamo definire un risveglio fisiologico nel momento in cui il bambino non ha difficoltà a riaddormentarsi.


QUALI POSSONO ESSERE I DISTURBI DEL SONNO?


Se non siamo presenti ad un disagio fisico (influenza, dentini o altro), se non si sta attraversando una fase di crescita, quando i risvegli sono numerosi e presentano una notevole difficoltà di addormentamento, possono essere riconducibili o alla modalità di addormentamento o ad un vero e proprio disturbo.

Nella gran parte dei casi si tratta di difficoltà del sonno non di veri e propri disturbi se non quando ci troviamo davanti a casi di ipersonnie, insonnia, sonnambulismo, disturbi respiratori del sonno, disturbi del ritmo circadiano o disturbi del movimento legati al sonno.



COME POSSIAMO AFFRONTARLI?


Se si tratta di difficoltà legate ai risvegli notturni o alla fase dell'addormentamento, è bene iniziare ad osservare il bambino, comprendere i suoi segnali di stanchezza, annotarli per poi saperli cogliere per mettere a nanna il bambino nel momento giusto, ovvero quando ha sonno.
E' bene puntare sul rituale della nanna affinché il momento dell'addormentamento avvenga da sé, grazie al rituale il bambino passo dopo passo comprendere che è giunto il momento di andare a nanna, così "lasciare" mamma e papà sarà meno faticoso.
Tuttavia se non si trova una soluzione a tutto ciò è possibile richiedere aiuto ad un consulente del sonno.


Se invece siamo in presenza di un vero e proprio disturbo del sonno è bene rivolgersi a un medico esperto in materia.



Dormire bene è molto importante per lo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini, ma lo è anche per noi genitori che dobbiamo riposare per essere pieni di energia e sereni per stare con i nostri bambini.


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Che bello lavorare da casa puoi gestire il tuo tempo, puoi badare ai bambini (uhmm...insomma), ma soprattutto non devi rendere conto a nessuno.
Tutto questo può essere meraviglioso agli occhi di chi non lavora da casa ma se anche tu come me, ti ritrovi a svolgere gran parte del tuo lavoro in casa, sai bene quanto sia difficile a volte essere produttiva al 100%.

Sei mai arrivata alle sei del pomeriggio con la sensazione di non aver concluso una cippalippa?
Hai ancora mille cose da finire, una to do list che sembra non finire mai ed è già l'ora di preparare la cena.

Questo è quello che succede a me, ho un bimbo di due anni ed ogni giorno cerco di destreggiarmi tra i mille panni da stendere, le e-mail di lavoro, le consulenze online  e la lavastoviglie da caricare.
A volte faccio davvero fatica a mettere un confine tra la mia vita privata ed il lavoro, ma sono arrivata ad un punto in cui ho capito che la flessibilità è l'arma vincente per non sentirsi in colpa quando hai marcato poche caselline della tua to do list.

Ho imparato che Fatto è meglio di Perfetto, che la gestione del tempo è un utopia e che bisogna puntare sul tempo di qualità e non di quantità.



COME ESSERE PIU' PRODUTTIVA QUANDO LAVORI DA CASA


Lavoro da casa da quasi un anno e, giorno dopo giorno ho imparato ad essere più produttiva iniziando a gestire i miei impegni lavorativi e casalinghi con la massima efficacia (o quasi).
Non ho trovato il metodo infallibile ma penso che questi sei consigli ti aiuteranno ad essere più produttiva quando lavori da casa.


1. ORGANIZZA IL TUO SPAZIO


Il caos non aiuta né la tua produttività e né la tua creatività.
Perciò il primo passo da compiere è riorganizzare la tua scrivania, dare un ordine alle cose ti aiuterà a mettere ordine anche alle tue idee, inoltre un ambiente pulito, ordinato e profumato infonde benessere.
Non ti dimenticare di riordinare anche il Desktop del tuo Pc!
Se capita anche a te di salvare qualsiasi cosa sul tuo Desktop ti consiglio almeno una volta a settimana (magari il Lunedì mattina) di riordinare il tuo Pc, questo ti aiuterà non solo ad avere un Desktop più pulito ma anche a ritrovare i tuoi documenti, foto, file, con molta più facilità.



2. LAVORA IN MODO INTELLIGENTE


Dai un valore al tuo lavoro anche se lo svolgi comodamente da casa.
Ogni mattina vestiti bene e truccati come se ti dovessi recare in un ufficio fuori casa, restare in pigiama non ti aiuterà ad essere più produttiva anzi il tuo cervello continuerà a sentirsi rilassato!

Evita le notifiche dal cellulare e dal Pc, sapere chi ti ha messo un "Mi Piace" sull'ultima foto che hai pubblicato su Facebook o chi ti ha scritto un'e-mail, non farà altro che distrarre la tua attenzione e sarai tentata a cliccare su quella notifica. Imposta il tuo cellulare in modalità silenziosa e di rispondi solo alle chiamate urgenti.


3. LAVORA IN SILENZIO O CON LA MUSICA


Diversi studi dimostrano l'efficacia della musica ambient per stimolare la creatività.
Personalmente amo lavorare in silenzio quando devo studiare per un workshop o un corso formativo, ma se devo occuparmi della creazione di grafiche per il blog, Pinterest o per gli eventi, la musica stimola moltissimo la mia creatività e infonde tanta energia.




4. DELEGA IL TUO LAVORO


Il tempo è una risorsa preziosa che non torna più indietro perciò se puoi delega il tuo lavoro in casa.
Se sai che devi lavorare molto fatti aiutare da tuo marito con le pulizie in casa o magari nel prendersi cura dei bambini. 

Fai la spesa online e organizza in anticipo il menù della settimana così da sapere in anticipo cosa cucinare.

5. FAI ATTENZIONE AL BURNOUT


Quando si lavora da casa è facile che vita privata e lavorativa si fondano, gli spazi sembrano quasi confondersi e per gli estranei sembra come se tu non lavorassi.
A volte le faccende domestiche prendono il sopravvento e ci fanno dimenticare che abbiamo un lavoro da portare avanti, il segreto è dividere i compiti.

Stabilisci l'orario in cui lavori e quelli in cui ti dedichi alla casa, anche se hai i panni da stirare o i piatti da lavare, fallo solo nel momento in cui ha stabilito.
A me aiuta tantissimo la tecnica dell'agenda a blocchi ovvero blocco il mio tempo e decido a cosa lo dedico.
Ti faccio un esempio:

9.00-12.00  Lavoro
13.00           Pranzo
14.30           Preparo la cena
15.00-17.00 Lavoro
17.30           Riprendere Pietro dai nonni
18.00           Ritirare la spesa
19.00           Bagnetto
20.15           Cena
21.15           Routine Nanna


Al tempo stesso, quando stai con i tuoi bimbi e la tua famiglia evita di rispondere ai messaggi, e-mail o DM su Instagram, ma dedica il tuo tempo a loro.





6. SII FLESSIBILE


Con i bambini non si sà mai, il giorno prima stanno benissimo e la mattina seguente si risvegliano con la febbre e tutto quello che tu avevi pianificato va in fumo (o quasi).
Altre volte capita che li hai messi a dormire e mezz'ora dopo come per incanto si svegliano e tu stavi proprio rispondendo ad una e-mail o stavi lavorando al tuo ultimo workshop.
Ogni giorno è differente e per quanto noi possiamo programmare, pianificare nel minimo dettaglio le cose da fare, tutto può cambiare.
So bene quanto sia frustrante cambiare i piani, rimandare ciò che avevi programmato ma siamo mamme e la flessibilità è l'arma segreta per non sentirci in colpa verso noi stesse, verso i nostri progetti, verso i nostri bambini.
Oggi va così magari domani riusciremo a recuperare tutto il lavoro che abbiamo rimandato.


Questi sono i miei consigli per essere più produttiva quando si lavora da casa. Tu cosa fai per essere più produttiva?






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In diversi post vi ho parlato di quanto sia importante, specialmente durante i primi tre mesi di vita del neonato, l'alto contatto, vi ho parlato dei benefici del portare, di come la fascia portabebè sia un ottimo alleato per continuare a svolgere le proprie attività quotidiane in casa ma anche (e soprattutto) fuori casa,  vi ho dato qualche consiglio su come scegliere il marsupio adatto, basandomi sulla mia esperienza personale, ed infine vi ho raccontato anche di come tornare in forma dopo la gravidanza con il proprio bebè grazie al Kangatraining. 
Insomma durante questi pochi anni dalla nascita del piccolo Pietro vi ho raccontato e parlato molto del babywearing e dei benefici del portare ma soprattutto dell'alto contatto tra mamma e bebè.
Però volevo donarvi qualche informazione in più, così ho chiesto alla mia amica  Giada Novelli, esperta e consulente babywearing, di aiutarci a capire quali sono i supporti a disposizione e qualche consiglio per scegliere il supporto adatto.

Lascio la parola a Giada...



Per una scelta consapevole dei supporti porta bebè è consigliabile conoscere le differenze tra un supporto e l'altro. In commercio se ne trova veramente una grandissima varietà, questo spesso crea confusione tra i genitori che non riescono a capire che cosa faccia al caso loro.

Innanzitutto è bene soffermarsi sulla differenza tra ergonomico e non.





Parliamo adesso dei supporti generalmente più utilizzati.


Fascia tessuta o rigida

È idealmente il supporto migliore per il neonato. Rispetta la sua fisiologia ( curvatura a C della colonna vertebrale e posizione a ranocchietta come quando era dentro la pancia della mamma).
Si può usare per tutto il percorso.
È un telo di tessuto lungo tra i 3 e i 5 metri circa.
La taglia va scelta in base alla corporatura del portatore e in base alle legature che vogliamo fare.
Se desiderano portare più persone si tende ad agevolare chi porterà di più , generalmente la mamma.
La taglia 6 è la misura consigliata per una corporatura media e con cui si possono fare tutte le legature.
Generalmente ha una trama diagonale che rende il tessuto sostenitivo, ma elastico in diagonale.
Questo permette di essere avvolgente e morbida sul bambino ed avere un buono scarico di peso sul portatore.
Esistono molti tipi di filato, il 100% cotone è consigliato per iniziare e perfetto per tutto il percorso. Si può spaziare poi con mix di tessuti con fibre naturali ( lino, canapa e bamboo)  e fibre animali ( lana, seta ecc). Ogni tessuto apporta delle caratteristiche differenti sulla resa della fascia.
La grammatura è il peso del tessuto espresso in grammi al metro quadro.
Ad una bassa grammatura corrisponde una fascia più sottile, al contrario una grammatura alta rende la fascia più spessa. Ad una grammatura maggiore corrisponde un maggior sostegno e occorre più manualità per legare. Con la fascia più fine però possiamo lavorare facendo una legatura con più strati quando sentiamo il bisogno di sostenere meglio il peso del bambino.
215-240 gr/m2 è la grammatura media.
Con una fascia tessuta si può portare pancia a pancia, passare al fianco e dietro la schiena.



Fascia elastica


Ha una lunghezza standard ( 5 metri circa ) si trova generalmente in jersey, è molto avvolgente, adatta per portare i neonati e viene considerata più facile da legare rispetto ad una tessuta.
Lo svantaggio è che ha una durata limitata nel tempo perché con l'aumentare del peso del bambino, il tessuto, essendo elastico, inizia a cedere.
È per questo che si consiglia sempre una legatura a tre strati.

Fascia ad anelli o ring sling


È un telo di tessuto lungo circa 2 metri con le stesse caratteristiche di una fascia tessuta.
Ha due anelli in alluminio anallergico in cui scorre il tessuto formando un’amaca dove si posizionerà il  bambino.
È indicata per portare sul fianco o mezzo fianco.
Si consiglia l’utilizzo quando il bambino tiene bene i muscoli del collo.
È perfetta per tragitti brevi e sali/scendi.
Il peso scarica soltanto su una spalla del portatore.



Supporti strutturati e semistrutturati 

Il mercato offre una vastità di supporti e la regola che il marsupio si possa utilizzare soltanto dopo i 6 mesi non è più così veritiera.
Iniziano ad esserci vari supporti che si possono utilizzare dal primo mese in poi (indicativamente perché ogni bambino è a se) garantendo una divaricazione giusta delle anche ed una morbidezza e sostegno per la schiena. Per quanto siano regolabili però, non saranno mai su misura come una fascia.
Esistono supporti pronti all’uso (come marsupi e pouch) o parzialmente da regolare (mei tai, wrap tai, hulf buckle, onbuhimo).
Per quanti riguarda i marsupi ergonomici troviamo supporti con pannello regolabile (evolutivi) oppure modelli a taglie (baby, standard, toddler e preschooler).

Queste sono informazioni generali su cui il genitore può orientarsi.
La cosa migliore sarebbe poterli provare, per questo ci sono molte consulenti che mettono a disposizione la loro fascioteca.
La consulente babywearing inoltre è formata per trasmettere tecniche di legatura studiate e verificate, scegliendole insieme ad un supporto adatto ed in base alle necessità del bambino e portatori.
Il rapporto diretto e non virtuale aiuterà i genitori a sentirsi sicuri.

Buone coccole a tutti.



Ringrazio moltissimo Giada per le preziose info che ci ha dato, soprattutto per aver fatto un po' di chiarezza su quali sono i supporti a disposizione.
Se desiderate rivolgervi a Giada Novelli per una consulenza privata, lei si trova a San Vincenzo (Livorno), potete contattarla al seguente numero 3396594335, seguirla su Instagram e Facebook
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Sara Baggetta

Moglie e mamma del piccolo Pietro. Sono una psicologa con la passione per il blogging. Amo la fotografia, i libri, le serie tv, il beauty e le mezze stagioni.




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